
Dati che dovrebbero essere a tutti accessibili però se avesse pagato 732 euro, alla fine, tutto si sarebbe risolto. Ricordo una osservazione ironica che diceva: << I burocrati sono numerosi come i granelli di sabbia in riva al mare. Con la differenza che la sabbia non prende lo stipendio>>. Purtroppo è vero: passano gli anni, si moltiplicano le riforme, cambiano i governi, si evolve la società, ma i burocrati sono sempre lì, pietrificati e immobili davanti alle loro scrivanie. C’è però anche una nostra rassegnazione che, al di là della sfuriata momentanea, accetta la moltiplicazione dei cavilli, l’eccesso documentario, i ritardi amministrativi. E questo accade perché il virus burocratico in misura diversa, alligna un po’ in tutti (anche i burocrati sono stati prima semplici cittadini…). Esso si rivela nello scarso senso civico, nel disprezzo delle regole vere, nella pigra pedanteria, nella superiorità che si prova a causa di una carica o anche solo di una predella più alta. Con sarcasmo sferzante lo scrittore Flaiano bollava così lo stile burocratico che imperversa negli uffici statali o pubblici o curiali: <<Presentano al direttore generale il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente.
Deplora l’assenza del modulo K. Conclude che passerà il progetto per un sollecito esame, all’ ufficio competente che si sta creando >>.
Cordialità
Paolo Pagliani
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