“Quando si dice…”: non avere il becco di un quattrino

baratto-senza-denaroChi non l’ha mai sentito dire, anche se (si spera) soltanto per scherzo!… Perché questa malinconica espressione significa essere in miseria, ritrovarsi senza nulla (purtroppo, però, quest’espressione sta tornando di moda, introdotta a forza nelle case di centinaia di migliaia di italiani, europei e occidentali. Si può dire, stando a un’analisi filosofico-realistica, che la miseria sta pareggiando lentamente ma inesorabilmente i conti tra sfruttatori e sfruttati…).
Chiusa la parentesi – il quattrino era una moneta di basso valore istituita nel Medio Evo e coniata fino al XIX secolo dalle zecche di vari Stati della penisola italiana prima dell’Unità (1860). La sua coniazione, dato il minimo valore, era generalmente in rame (almeno dal XVII secolo).
Ci volevano 3 quattrini per formare 1 soldo. Quindi non averne neanche il becco significava nella più concreta realtà non avere proprio nulla – dato che il “becco”, in gergo popolano, era il bordo rialzato della moneta, assolutamente di valore irrisorio (semmai lo si fosse potuto considerare e spendere…). Probabilmente, il termine “becco” significava anche scheggia, piccolo pezzo, ma il significato più ampio dell’espressione non cambia, anzi ne risulta negativamente amplificato. Come dire: la miseria, quando decide di bussare, bussa a tutte le porte che incontra…… e in Italia, finora, ne ha bussate tante… troppe. Ma non quelle giuste.

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Massimo Vecchi

Conchiglia web

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