
Gentile direttore, leggevo che nell’ultimo fine anno dopo anni di crisi – intesa come difficoltà economica delle famiglie e, di conseguenza, come per gli enti non profit nella ricerca dei sostegni – l’Istituto della donazione ha registrato un aumento. In pratica nell’ ultimo Natale è avvenuto qualcosa che non accadeva da tempo: gli italiani sono stati più “buoni” essendo i fondi donati raddoppiati. Si può inoltre notare che vi è stata una diminuzione delle somme che ogni italiano ha versato però il numero dei donatori è cresciuto vistosamente. Credo che ciò che ha contribuito ad aumentare il flusso della solidarietà sia stata la presa di coscienza, in una fetta della popolazione che non ci aveva pensato prima, della necessità di mettersi in gioco per gli altri, di incominciare a fare qualcosa per il prossimo facendo crescere così il senso di comunità. Nella prevalenza delle donazioni fatte e modalità di “versamento” – la metà del totale – è avvenuta attraverso contatti personali, fisici, rispetto ai sostegni arrivati via Internet o Sms. E’ indubbio che vi sia più tecnologia ma in fondo, la solidarietà, per dirsi tale, ha ancora bisogno di esprimersi con uno sguardo o un abbraccio.
Cordialità
Paolo Pagliani
Novellara
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