Alimentari DIANA, una storia che parte dal primo dopoguerra

diana personale

C’era una volta in piazzetta, circa 60 anni fa, una piccola bottega di paese, ora non c’è più. Al suo posto c’è un  supermercato e dove c’era un paese ora c’è una piccola città. Sono trascorsi diversi decenni dalla prima piccola rivendita di pane rilevata dalla signora Cavaletti Anna e dal marito Oliva Mario, che avevano lasciato la campagna per  inseguire il sogno di un lavoro in paese. Era il 1950 circa, il primo dopoguerra, ma quella piccola stanza ancora non si chiamava DIANA. In paese infatti c’erano altri piccoli commercianti: la famiglia Zecchi, e le sorelle Iolanda e Ida Parmigiani (conosciute come “Gigine”) che mandavano avanti anche loro una piccola economia locale fatta di uova, pasta, sale, farina e prodotti assolutamente venduti sfusi. Era il tempo in cui le botteghe erano uno dei fulcri della vita sociale del paese, in tutti i paesi. Se qualcuno voleva fare due chiacchiere o sapere qualcosa doveva andare in una bottega. Se poi questo qualcuno voleva addirittura fare acquisti, tanto meglio. Erano gli anni in cui Mina cantava “Il cielo in una stanza” e anche in quella piccola stanza chiamata bottega trovavi davvero di tutto, forse anche il cielo… Era una grande dispensa dove c’era quello che serviva alle poche esigenze domestiche di un’epoca fatta di cose utili. Una volta si prendeva solo quello che serviva e se non si vedeva esposto, si chiedeva al commerciante. Ora è tutto un poco diverso, negli ipermercati l’essenziale si nasconde mentre il superfluo è esposto in grandi quantità. Ma i tempi cambiarono anche allora e se solo uno si faceva prendere dalla nostalgia restava indietro e perdeva la scommessa del lavoro. Gli anni ’70 diedero così un nuovo impulso al commercio locale e già da un decennio i prodotti venivano distribuiti confezionati per la grande distribuzione. La piccola bottega di Anna e Mario era diventata troppo piccola. L’allora Sindaco Mariani Cerati fu tra i primi a credere nell’idea di aprire un Supermercato dall’unione degli alimentari della famiglia Zecchi, delle sorelle Parmigiani e della famiglia Oliva, così il Sindaco “Tonino” seguì con interesse l’evolversi della fusione, ultimata con l’aggiunta della famiglia Foroni. Nel 1974 nacque il DI.A.N.A, acrostico del nome più esteso Dettaglianti Alimentaristi Novellaresi Associati, una delle prime società di negozianti della provincia. Da allora ad oggi la società ha visto cambiare diversi soci al suo interno, ma ha mantenuto il suo stato di S.N.C. Ancora oggi è socio lavoratore Romano, figlio di Mario e Anna, che ha mandato avanti l’attività attraversando i periodi del boom economico, l’arrivo degli ipermercati e l’attuale grande crisi. Assieme a lui nella società anche il figlio Alessio e la collega Mora Angela che, assieme ad una decina di dipendenti, lavorano nel negozio di Novellara e in quello di Rio Saliceto. Il segreto di tanta resistenza è il non avere paura di cambiare, di rinnovarsi. Anche ora in tempo di crisi il nuovo negozio appare ai clienti di oggi un poco come allora, tanti prodotti in uno spazio rinnovato e più al servizio del cliente.
La piccola stanza è diventata negli anni un supermercato di 250 metri quadrati che quotidianamente serve i suoi clienti con un’antica ricetta composta da disponibilità, qualità e cortesia.

Diana Novellara

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