
Egr. direttore, stiamo facendo ancora i conti di un’estate di roghi da record ma ampiamente prevista, che scatta un’altra emergenza: le frane. Non più trattenuta dalla vegetazione andata in fumo, la terra non potrà far altro che franare; l’alluvione delle Cinque Terre ce lo insegna (ottobre 2011). E come per gli incendi, scattano nuovi allarmi. Piove sul bruciato; c’è poco da fare ironia ma è proprio così. Torna il pericolo piogge ma seppur i dati siano precisi e circostanziati, non bastano e prepararsi al solito <<l’avevamo detto…>> non basta. Bisogna intervenire finalmente e con continuità. I soldi ci dicono sono pochi, nulla per la prevenzione ma almeno quei “troppo pochi” li si spenda bene e in fretta. Tocca soprattutto alle amministrazioni locali metter in pratica quei pochi strumenti di pianificazione spesso a costo zero o quasi. Basterebbero corretti piani regolatori ed efficienti piani di protezione civile, controlli severi e cura dell’ambiente. Basterebbe, anche per incendi e frane, non avere paura del non-consenso; cioè governare seriamente i cittadini ed il loro territorio. Può essere scomodo ed inizialmente impopolare ma salva le vite e il nostro futuro.
Cordialità
Paolo Pagliani
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati