Caro direttore, c’è la percezione diffusa, sia da noi che all’estero, che l’italiano medio sia un mediocre individualista, campanilista, nazionalista nelle cose di poco conto, tendente all’imbroglio, poco severo e rigoroso con se stesso, tanto meno con gli altri. Si potrebbe definire più che l’italiano <<del tira a campà>>, quello del <<fatta la legge trovato l’inganno>>. E’ un tipo di individuo che deve essere instradato, regolato e corretto, punito alla mal partita. Siccome non riesce ad autogestirsi, deve essere gestito. Non ha bisogno di tasse ma di leggi, a patto che vengano poi fatte rispettare. Pertanto l’italiano deve essere governato in maniera seria, severa, responsabile. Se sulla scena politica non si affaccia nessuno con tali caratteristiche sarà l’italiano con il voto a ricercarle e a dare loro spazio. I nostri connazionali sanno fare pure questo, legandosi al dito e punire chi ci ha portato in una simile situazione. E forse è la volta buona dove potrebbe sfoderare quella grinta necessaria per farsi strada.

Cordiali saluti
Paolo Pagliani