CRITICOPOLI: E’ DOVEROSO FARE ALCUNE PRECISAZIONI E RIFLESSIONi

Novellara 6-6-2012

 In un momento come questo dove nel “paese di criticopoli” in cui tutti ci troviamo ad essere oggi geologi ed ingegneri esprimendo critiche sostenendo che è stato fatto questo invece c’era da fare quello e tra una settimana ci ritroveremo tutti dei “tecnici” sostenendo che Prandelli invece di quello doveva far giocare quello e adottare quello schema invece di quell’altro mi sono accorto che rileggendo l’articolo apparso sul precedente numero de “il Portico” mi è sorto un dubbio ed in questo caso per evitare polemiche e critiche gratuite onde a evitare che chi ha letto l’articolo che riguardava la Novellara Sportiva potesse fraintenderne alcuni passaggi, vorrei fare alcune precisazioni, rivolgendomi di nuovo al mensile novellarese “Il Portico” (in questo caso nome più adatto non ci poteva essere).
· In quelle righe si faceva riferimento ad un momento in cui alcuni, degli allora dirigenti, “abbandonarono la nave” prematuramente lasciando la società in una situazione economica poco felice. Il periodo a cui si faceva riferimento riguardava solamente l’ultimo decennio (2001-2012). Questa precisazione è dovuta in particolar modo per scagionare coloro i quali hanno contribuito, con il loro volontariato, a fare una parte della storia di questa gloriosa società nel periodo antecedente non devono assolutamente sentirsi tirati in ballo. Se così fosse successo ne sono profondamente dispiaciuto e chiedo loro pubblicamente scusa. Alcune di queste persone non sono, purtroppo, più tra noi ed altri (per correttezza non credo sia necessario citarli per nome perché sono storicamente conosciuti da tutti) hanno da tempo, lasciato l’incarico però credo di poter affermare che personaggi di questo calibro siano una cosa rara da trovare ed è per questo motivo che li voglio pubblicamente ringraziare e ricordare con affetto perché li conosco e, purtroppo, li ho conosciuti di persona ma posso solo dire che tra i tanti pregi che gli ho riscontrato sono i valori umani in loro possesso che sono, e sono stati, di notevole caratura.
Il precedente articolo pubblicato non voleva altro che essere una attenta disamina dell’attuale momento di una associazione sportiva locale e della profonda crisi che, secondo me, sta vivendo il volontariato a livello sportivo e spero solo a livello sportivo. Sempre in quelle righe veniva sottolineato il percorso che ha portato i firmatari di quel articolo di poter affermare che la Novellara Sportiva non ha debiti e sono nuovamente qui a confermarlo anche se sarà necessario da questo momento in poi reperire i fondi utili per poter iscrivere le varie squadre ai campionati della prossima stagione sportiva.
· All’ombra degli “storici portici” (e qui mi collego al titolo del mensile) di novellara però un qualche “pseudo sportivo locale” insinua tra un pilastro e l’altro che la Società abbia ancora delle pendenze con qualcuno…….noi crediamo di no e sono a spiegarvene il motivo. Quando anni addietro le aziende non erano nell’attuale difficoltà lavorativa avevano tra le altre cose la possibilità di aiutare tramite sponsorizzazioni le Associazioni sportive locali. La Novellara Sportiva aveva a quei tempi in dotazione un pulmino che tra i vari usi si adoperava soprattutto per il trasporto dei ragazzi del Settore Giovanile offrendo così anche ai ragazzi residenti lontani dal capoluogo l’opportunità di poter giocare a calcio nella Novellara Sportiva. L’evoluzione dei tempi purtroppo ci ha costretto a dover sopprimere questo servizio per problemi di fondi. Con i vari aiuti che arrivavano dalle aziende le società sportive, e così anche la Novellara Sportiva, coprono e coprivano le più svariate spese come le iscrizione ai vari campionati, l’assicurazione dei giocatori (pagata obbligatoriamente in anticipo alla F.I.G.C. all’atto dell’iscrizione in base al numero degli atleti tesserati) e tante altre sempre utili per poter fare l’attività sportiva. Tra queste spese esistevano ed esistono tutt’ora anche i così detti “rimborsi spese” che le società riconoscevano o riconoscono ai vari tesserati che ricoprivano i vari ruoli come giocatori (in special modo della prime squadre), allenatori (settore giovanile compreso), preparatori e massaggiatori. I tempi sono purtroppo precocemente cambiati per cui chi aveva prima la possibilità di sostenere lo sport con aiuti in sponsorizzazioni si è trovato a non poter mantenere fede alla parola data e a dover disdire, suo malgrado a novembre, “l’aiuto” che si era amichevolmente ipotizzato a giugno.
Questo è quello che è successo nel tempo alla nostra Associazione che si è dovuta ravvedere suo malgrado e adottare una nuova strategia per risolvere di volta in volta il problema. Credo che iniziare una stagione sportiva con una quota di un mutuo “importante” sia problematico per tutti per cui la nostra idea è stata quella di mettere in fila per importanza i pagamenti da fare: a) mutuo, b) fornitori e c) giocatori, allenatori e massaggiatori. Ebbene sì, purtroppo non siamo riusciti a tener fede alle parole spese ma non per una nostra volontà ma solamente per non essere riusciti a reperire i fondi necessari per rimborsare anche quest’ultimi. A noi dispiace molto ma coscientemente siamo tranquilli di aver fatto secondo noi la cosa giusta. Alcuni allenatori e giocatori hanno capito e accettato di non poter ricevere i compensi pattuiti a malincuore ma dimostrando una certa sensibilità; altri però non hanno accettato con altrettanta sensibilità questa soluzione per cui adesso “screditano” la Novellara Sportiva ed il lavoro che alcuni “volontari” hanno fatto per questa società. Quello che mi rammarica è che questi personaggi si identificano come “dilettanti” indipendentemente dall’incarico ricoperto ma quello che lascia più perplessi è che sono persone locali. Forse qualcuno di questi si è dimenticato quello che questa società ha fatto o sta facendo per i loro figli o i loro nipoti.
Spendo in fine due righe a favore di quegli “sportivi da portico” che secondo la loro opinione ritengono utile e necessario che gli attuali dirigenti firmatari della precedente lettera consegnino le chiavi della Società all’Amministrazione comunale facendo così fallire la società (dopo aver pagato dieci anni di mutuo per salvarla dal fallimento) per poi sperare che “un qualche calciofilo locale” subentri a portare avanti il calcio a Novellara. Non credo che ci siano problemi a fare questo gesto anche perché qualcuno di questi smetterà veramente (sottoscritto compreso). Però volevo confermare a queste “menti eccelse” che l’attuale situazione societaria è:
Terza Categoria (a parte la necessità di reperire i fondi necessari per l’iscrizione) non ha problemi perché esistono ancora (POCHI MA BUONI) volontari D.O.C. che seguono domenicalmente la squadra e qui un ringraziamento va fatto di cuore ai vari Fabio Montanari, Ferrari Pierluigi, Bedogni Giovanni, Passerella Danilo, Franchi Giovanni, Paolo Stoppa, Marcella Tondelli che si adoperano settimanalmente alternadosi nelle varie mansioni societarie a cui bisogna aggiungere IL PARCO GIOCATORI che quest’anno hanno fatto parte della Prima Squadra (tutti novellaresi) ed ai NUOVI (sempre novellaresi) che ne faranno parte nella prossima stagione sportiva senza dimenticare “il mister” Claudio Franchi ed il “perenne” Primo Losi a cui se esistesse “Il pallone d’oro dei volontari” sarebbe senz’altro assegnato all’unanimità a lui perché è il migliore. A tutta questa gente dico con tutto il cuore “chapeau” (termine che si usa come espressione di ammirata approvazione).
La Serie D Femminile si autogestisce molto bene per cui chi, secondo me, CHI RISCHIA GROSSO E’ IL SETTORE GIOVANILE che ha costantemente bisogno di volontari per fare bene le loro attività per cui mi chiedo “ ma far fallire una società e togliere il calcio a 170 giovani sembra un’idea felice?” C’è un proverbio che dice: “la botte da il vino che ha” e questa idea mi sembra più che vino molto “aceto”. Il Settore Giovanile è un settore che necessità frequentemente di linfa nuova, idee nuove e di tanto impegno e tempo libero.
C’è “un tesoro notevole a nel nostro comune” TANTI GIOVANI CHE FANNO SPORT e per dare loro la possibilità di continuare a frequentare le varie Associazioni Sportive e far bene, manca solo una cosa: l’apporto dei novellaresi …………….. quelli che pensano positivo non quelli che “fanno aceto”.

Omar Malagoli

P.S.
Una domanda però me la faccio: “ma questi porticai” oltre alla “tresà giornaliera” hanno mai fatto qualcosa o dato una parte del proprio tempo libero a favore dei giovani, della comunità o per il “Paese”? Sinceramente io non lo so……… e voi?

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